Passa ai contenuti principali

Post

"Appendice" di Alberto Cellotto (Ronzani Editore, 2023)

Post recenti

Paragrafi e clip: Pozzo

Falde, pozzi artesiani, pompe, autoclavi. C’erano giorni in cui controllavo più il livello idrografico di certi fiumi veneti in alcuni snodi che l’edizione online dell’Edmonton Sun. "Paragrafi e clip" riprende alcuni titoli dei paragrafi del libro, fondendo poche righe di questi con brevi clip video inferiori ai 12 secondi.

Paragrafi e clip: Ruote

  Le cicale nell’afa. Ovunque nell’afa le cicale. L’oltraggio perfetto dei grilli dei magredi, un quadrato nero a schermo intero, scene da film di Stanlio e Ollio a colori, poi, in dissolvenza, il temporale che mi ha sorpreso di pomeriggio sul Crep Nudo e la luce successiva in discesa, a 1700 metri, che mi ha infradiciato per sempre le ossa. "Paragrafi e clip" riprende alcuni titoli dei paragrafi del libro, fondendo poche righe di questi con brevi clip video inferiori ai 12 secondi.

Paragrafi e clip: Merda

Nel momento in cui le feci passano lo sfintere potrebbe cadere il mondo, potrei essere in ritardo al mio matrimonio o all’imbarco di un volo. Quella è l’immagine della calma sovrana, del disinteresse per qualsiasi rumore o visione. "Paragrafi e clip" riprende alcuni titoli dei paragrafi del libro, fondendo poche righe di questi con brevi clip video inferiori ai 12 secondi.

Il risvolto di copertina di Matteo Giancotti

Per chi scrive quest’uomo? Tornato in Veneto dal Canada, passati i cinquanta, senza più legami e vicino a una soglia invisibile, perché scrive? Il suo è un alfabetiere di cose apparentemente casuali, da poco apparse alla vista (o all’udito), oppure riemerse da lontana memoria. Atomi di prosa, forse scritti per destinatari diversi e per lo più ignoti. Meno li conosce, più lo scrivente si affida a loro; non pretende reciprocità, ma i suoi modi risentiti e talvolta irritanti implicano pure una forma di contatto in qualche profondità perduta. Le cose appaiono, fermate in queste righe, in una posizione sospesa, fuori dal tempo, cariche di un significato che sfugge ma è lì, prossimo e tangibile nel suo diverso alfabeto. Diversi sono anche il custode del cimitero coi suoi traffici, e la signora che fa le punture, figure alla Lynch se non fosse per qualcosa di ruvido che riporta alla realtà, pure alterata, di questi Last Days che gocciolano piano sulla pagina. Ricordi, polemiche interne e inti

La copertina del libro: un collage di Nicoletta Bidoia

La copertina del libro è un collage di Nicoletta Bidoia appartenente alla serie Le soglie del 2018. A questo link Instagram è possibile vedere i collage di Nicoletta Bidoia.

Una quarta di copertina che non serviva: sinossi

La diagnosi di una malattia incurabile coincide con l’inizio di un’appendice della vita, un tratto terminale nel quale i giorni diventano davvero contati e l’orizzonte di cui siamo fatti inizia ad assumere contorni più certi e definitivi. Chi scrive questa sorta di diario-appendice – un cinquantenne di cui ignoriamo il nome, impiegato da sempre nel ramo assicurativo-bancario – ha appena ricevuto una simile diagnosi in Canada, dove risiede da sedici anni. Il parere medico, che arriva nel momento in cui volge al termine il rapporto con la moglie Annelise, spinge quest’uomo a tornare in Veneto, al suo paese d’origine, per trascorrere vicino ai genitori i mesi che gli restano. Tuttavia, in seguito alla morte ravvicinata di entrambi, si troverà invece solo, senza legami parentali, con un’improvvisa obbedienza alla scrittura e con la compagnia ondivaga di un custode cimiteriale segaligno e imprevedibile, con il quale inizierà a trascorrere buona parte delle giornate. Con riluttanza il malato